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mercoledì 25 giugno 2008

LORETO

STORIA
Questa località è situata nelle Marche e fa parte della provincia di Ancona. Si colloca su una collina, a circa 130 mt. di altezza s.l.m., a dominio del mare, e conta circa 12.000 abitanti.La storia della città si intreccia con quella della Basilica dedicata alla Madonna, dove, secondo la leggenda, ella nacque e visse.Secondo la leggenda infatti, quando Nazareth stava per essere conquistata, un gruppo di angeli prese la Santa Casa e la portò in volo, in una sola notte, a Loreto. Per questo la Madonna di Loreto è venerata anche come patrona degli aviatori.

COSA VISITARE
Fin da lontano Loreto si mostra come città in forma di Santuario: con bastioni e mura cinquecentesche, nato attorno al santuario della Casa di Nazareth, secondo la trdizione traslata in queste terre dagli angeli nel 1294. Divenuto in poco tempo centro di culto e pellegrinaggio il paese si andò sviluppando soprattutto dal 1469, con la costruzione della basilica-fortezza, voluta per difendere i muri della Santa Casa. Il cuore della città, in cui si concentra il nostro itinerario è piazza della Madonna. Parcheggiata l'auto fuori dalle mura castellane, vi si può accedere da Corso Boccalini, da Via Sisto V oppure da Porta Marina. Abbellita da una seicentesca fontana, la piazza è chiusa a est dall'imponente basilica: l'edificio, fra il tardo gotico e il rinascimentale, richiede un'accurata visita. Al suo interno, proprio sotto la grandiosa cupola, si trova la Santa Casa in cui Maria ricevette l'annunciazione dall'Angelo. Protetta esternamente da un rivestimento marmoreo progettato dal Bramante, conserva al suo interno la Madonnina nera con la tradizionale dalmatica. Al santuario e alla basilica hanno lavorato insigni artisti: Baccio Pontelli, Andrea Sansovino, Giuliano da Sangallo, Luca Signorelli, il Pomarancio, Luigi Vanvitelli, Melozzo da Forlì. Si consiglia inoltre di non perdere il Museo-Pinacoteca, che raccoglie otto tele di Lorenzo Lotto, un'importante collezione di ceramiche da farmacia e vari cimeli. Il museo ò ospitato nel Palazzo Apostolico, l'edificio che delimita piazza della Madonna a nord - ovest. La visita della città può proseguire con una passeggiata fra i negozi di corso Boccalini; meritano infine uno sguardo le absidi da piazzale Loreto e il panorama da piazza Giovanni XXIII.

http://www.conero.it/itin_loreto.php3
http://www.paesionline.it

SENIGALLIA

TRA MARE E CULTURA
C’è chi punta sul naturismo, chi rispolvera improbabili legami con personaggi storici, chi si inventa manifestazioni ad effetto. La cosa bella di Senigallia , invece, è che non ha bisogno di puntare su di un solo elemento per essere ricordata e per accaparrarsi una solida fetta di mercato. E’ come una pietanza così ricca e nutriente che sarebbe impossibile ricondurre ad un solo ingrediente principale. Certo, si potrebbe parlare della bellezza del suo litorale , della sua spiaggia accogliente e del suo mare pulito . Tuttavia fermarsi a questo dato significherebbe non rendere giustizia agli altri tratti del volto della nostra città, non meno attraenti e suggestivi. Significherebbe dimenticare lo splendore delle nostre piazze e monumenti , la vocazione all’ accoglienza della nostra gente, la ricchezza dei musei , l’eccellenza della nostra tavola . In una parola, vorrebbe dire non dare conto fino in fondo della qualità della vita all’ombra della Rotonda, che è invece uno degli aspetti salienti della vacanza "made in Senigallia". Ed allora se proprio dovessimo dare un consiglio ai turisti che sceglieranno la spiaggia di velluto come meta per le proprie vacanze, raccomanderemmo loro di non imporsi tempi troppo stringenti. Perché la vacanza a Senigallia va assaporata lentamente, in compagnia delle persone più care e facendosi avvolgere dai suoi colori morbidi, come durante una passseggiata in riva al mare verso il tramonto. Ed allora sì che sarà davvero una vacanza da favola .



DA VISITARE
Principali monumenti della città di Senigallia
ROCCA ROVERESCA Fulcro delle difese a mare, l’attuale edificio è il risultato della sovrapposizione di strutture difensive succedutesi nei secoli. Nella sua attuale configurazione fu voluta da Giovanni Della Rovere che utilizzò i grandi architetti di Federico da Montefeltro, Luciano Laurana e Baccio Pontelli.

PALAZZO DEL DUCA Progettato per Guidubaldo II intorno alla metà del secolo XVI da Girolamo e Bartolomeo Genga, il palazzo è impreziosito al suo interno dallo splendido soffitto a cassettoni dipinto da Taddeo Zuccari.

PALAZZETTO BAVIERA Fu eretto per volontà di Giovanni Giacomo Baviera contemporaneamente alla Rocca. All’interno si ammirano splendidi stucchi risalenti al 1590, opera del celebre plastificatore urbinate Federico Brandani.

PIAZZA ROMA Vi prospetta il seicentesco Palazzo del Governo. La Piazza è arricchita dalla fontana del Nettuno, familiarmente chiamata dai senigalliesi Monco in piazza.

FORO ANNONARIO Armoniosa struttura neoclassica in laterizio a pianta circolare, il Foro Annonario è stato costruito nel 1834 su disegno dell’architetto Pietro Ghinelli. Sede storica del mercato cittadino, il Foro diventa d’estate il suggestivo scenario di spettacoli e concerti.

PORTICI ERCOLANI Costeggiano la riva destra del Misa con una suggestiva sequenza di centoventisei arcate in pietra d’Istria. Vennero costruiti per accogliere i tanti mercanti che giungevano in città in luglio in occasione della celebre fiera franca della Maddalena.


CHIESA DELLA CROCE La chiesa si presenta all’esterno con sobri caratteri di stile tardo rinascimentale, in contrasto con lo sfarzoso interno barocco. Visitandola si può ammirare la celebre Deposizione di Federico Barocci.

CHIESA E CONVENTO SANTA MARIA DELLE GRAZIE Poco fuori città sorge il complesso conventuale disegnato da Baccio Pontelli su commissione di Giovanni Della Rovere. La chiesa venne invece completata più tardi nel 1684. Al suo interno da segnalare una Madonna e Santi, splendida tavola del Perugino, databile intorno al 1490.

ROTONDA A MARE La Rotonda a mare è il simbolo turistico della città sin dal 1933, anno della sua apertura. Suggestivo ritrovo dei villeggianti d'elite durante la stagione balneare, è stata restituita ai suoi antichi splendori nel luglio 2006. Con la sua originale forma "a conchiglia", è un magico luogo d'incontro di impareggiabile qualità scenografica.


PRODOTTI TIPICI
Senigallia, città di mare , trova le sue radici gastronomiche nel pescato quotidiano dell’Adriatico: alici, sardine, sgombri, suri, triglie, moscardini, seppie, sogliole, pannocchie, cefali, vongole, cozze. La grigliata e il fritto misto dell’Adriatico sono i due piatti di tradizione marinara sempre presenti sulla tavola senigalliese. La grigliata deve essere rigorosamente “sa la mollica”, ovverosia con pane grattugiato insaporito con aglio e prezzemolo fresco. Nel fritto misto non possono mai mancare le zanchette, i guattoli, la parazzola. Suntuoso e ormai abbastanza raro da trovare il brodetto senigalliese . La vera ricetta dei “portolotti” prevede l’utilizzo di 13 diversi tipi di pesce, lentamente cucinati con soffritto di cipolla, pomodoro (meglio il concentrato di pomodoro), aceto. Il brodetto è ormai presente in pochi ristoranti e, comunque, sempre su prenotazione. Sia la grigliata che il fritto misto dell’Adriatico non possono che non essere accompagnati dai “bianchi” delle colline prospicienti Senigallia: il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Bianchello del Metauro . Saporita e naturale la “cucina di terra”. Tra i piatti della tradizione contadina, in estate è una vera sorpresa scoprire l’ oca arrosto e, per il pranzo di Natale, la salsiccia matta , ormai prodotta su ordinazione solamente da alcune macellerie del centro storico. A Senigallia è possibile apprezzare anche una gustosissima porchetta lentamente cotta al forno a legna e insaporita con finocchio selvatico. Per la porchetta si raccomanda un buon bicchiere di Lacrima di Morro d’Alba , il rosso delle nostre colline, mentre per gli arrosti di carne il vino consigliato è il Rosso Conero , un prezioso Montepulciano impregnato con la salsedine dell’Adriatico. E’ tipica della tradizione senigalliese la pizza con il formaggio che, in passato, veniva preparata per le festività pasquali. E’ il trionfo del formaggio pecorino: grattugiato quello secco, a pezzetti quello fresco. Il dolce della tradizione, a tavola, è il ciambellone . A Natale è abitudine accompagnare questo dolce con il vino di visciole , una bevanda dolce preparata con visciole macerate in zucchero e vino rosso (generalmente Sangiovese). Durante il periodo della vendemmia tutti i forni della città preparano le ciambelle con il mosto , profumate all’anice. Senigallia ha anche una lunga tradizione olearia. Le colline prospicienti il mare sono infatti particolarmente vocate per la coltivazione dell’ulivo, da cui si ricava un apprezzatissimo olio monovarietale Raggia proposto da diversi piccoli produttori locali. Negli ultimi anni si è dato avvio ad un importante progetto di valorizzazione del salame di Frattula , un prodotto di filiera con un rigido disciplinare che prevede esclusivamente l’utilizzo di suini allevati all’aperto su una ristretta area a nord della provincia di Ancona, comprendente anche una porzione del comune di Senigallia (Scapezzano e Roncitelli). Senigallia riserva un’attenzione particolare anche alla filiera del pane, dalla semina fino alla sua produzione e commercializzazione. Il “ Pangallo ” è una importante esperienza di valorizzazione della filiera locale. Prodotto con grani coltivati a Senigallia e in Comuni limitrofi e lavorato in molini a pietra ancora attivi nel nostro territorio, il “Pangallo” viene prodotto artigianalmente da fornai di Senigallia e distribuito in diversi punti vendita della città. Un esempio virtuoso che premia il lavoro svolto da quanti hanno creduto su “ Pane Nostrum ”, la più importante manifestazione italiana di valorizzazione del pane che si svolge - ogni anno – nel terzo week-end di settembre. Da oltre venti anni opera a Senigallia la cooperativa “ La Terra e Cielo ”, una delle più importanti realtà nazionali nel settore dell’agricoltura biologica. Sono famose anche all’estero le premiatissime paste realizzate con il grano duro a coltivazione biologica delle colline senigalliesi.


http://www.comune.senigallia.an.it

URBINO

Il centro storico di Urbino fa parte del patrimonio Unesco. Il posto più rinomato e visitato è il Palazzo Ducale, definito dal critico e storico Sir Kenneth Clark come “la più bella casa di tutto il Rinascimento”.Il Palazzo, eretto nel 1465 sotto la commissione del duca Federico, ospita la Galleria Nazionale delle Marche, una collezione di alcune fra le maggiori opere d’arte a livello nazionale: all’interno si possono ammirare oltre ai lavori del pittore locale, Federico Barocci, degli affreschi eseguiti dai maggiori artisti italiani, quali Raffaello, Piero della Francesca e Tiziano. La pregevolissima facciata-arcata del Palazzo, detta dei Torricini, è dedicata a Federico di Montefeltro.Un incantevole giardino (il Cortile d'Onore) introduce il turista nel Palazzo. Nelle vicinanze del Palazzo Ducale, si può visitare il Duomo, che prese il posto della neo-classica Chiesa Rinascimentale di Giorgio Martini, distrutta nel 1789 da un terremoto.E poi ancora l'Oratorio di San Giovanni, la cui facciata e’ decorata con splendidi affreschi che raffigurano la vita di San Giovanni il Battista e la crocefissione di Gesù Cristo , la Fortezza Albornoz, dalla quale si puo’ ammirare un fantastico panorama, ed infine la casa natale di Raffaello dove possono essere osservate le famose tavolozze e gli strumenti di lavoro suoi e del padre, Giovanni Santi. L’unico lavoro di Raffaello presente nella sua casa-museo e’ il dipinto della Madonna con Bambino. Di una bellezza coinvolgente è Piazza Rinascimento, con il suo obelisco egiziano, datato 1737. Rileviamo poi la pittoresca chiesa gotica di San Domenico, e Corso Garibaldi, con il suo enorme porticato che va a sfociare in un giardino pubblico, il Pincio, di grande impatto scenografico. Altri posti di interesse storico sono il raffinato Orto Botanico dell'Università di Urbino, uno degli atenei più conosciuti in Italia e la Chiesa di San Bernardino, a 2 km da Urbino, che accoglie le tombe dei membri della famiglia Montefeltro.

http://www.adorohotels.com/Italia-Marche-Urbino-monumenti.html